I soprani neri – LA CASTANA CATTIVELLA

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Avrebbe potuto fare la velista con la sua passione per i viaggi e sarebbe stata una Ulissa perfetta se avesse seguito il suo istinto, ma preferì indossare i panni dell’ingenua cappuccetto rosso, prendere una cesta di fragole sul braccio e presentarsi alla selezione del CantEN.

Desiderava fare una buona impressione, stringere amicizie e stare in buona compagnia. La indispettì non poco il trattamento ricevuto dalla segretaria, nonché sapere che il maestro sarebbe arrivato chissà quando. Dentro di sé giurò subito vendetta nera e pronunciò una terribile maledizione, ma donò le fragole alle compagne di coro, che ricambiarono con gentilezza raccontandole ognuna la propria vita.

Si divertì con selfies e fotografie continue, senza mai rivelare che la vera specialità del suo smarthphone era di registrare i pensieri reconditi e ogni retroscena. In una stanza segreta della sua casa teneva infatti un marchingegno per la lettura integrale degli scatti, capace di tramutare in film le foto aggiungendovi pensieri e parole inconsce. Aveva per compagno fedele un gatto nero di nome Gregorio, che assecondava ogni sua follia.

Nel tempo sarebbe divenuta l’unica depositaria delle verità soprane, un punto di riferimento indispensabile per le indagini sui misteri del CantEN. Con jeans e maglioncino avrebbe spesso depistato la polizia, sgranando gli occhioni e sorridendo maliziosa, in tutto e per tutto complice e istigatrice di molti misfatti dei neri soprani.

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