Archivi giornalieri: 21 marzo 2020

Le Nereidi – il risveglio

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Al risveglio improvviso Oceanina gridò “Cinquanta figlie? Un incubo”.

Sentendosi assai bene si alzò, si avvicinò all’uscio e vide, fuori dalla grotta, una folla con centinaia di occhi puntati su di lei.

Erano venuti tutti, anche da lontano, per offrirle ceste di perle, coralli e sassi speciali. C’erano papà mamma e le sue quaranta sorelle con mariti e figli: Climene, Giapeto, Atlante e Menezio, Prometeo ed Epimeteo, tanto per citarne alcuni. Una gran festa.

Onorata ringraziò e abbracciò tutti, anche quelli che non aveva mai visto prima o non ricordava chi  fossero. La gioia fu grande finché il vecchio Ponto disse:

– Vogliamo vedere le bambine! –

Oceanina si fece coraggio e disse la verità:

– Sono andate a scuola –

La folla persuasa si sciolse e la neo-mamma rientrò in grotta con le ceste ricolme dei doni.

perlacce

Le Nereidi – la dormita

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Mamma Oceanina, questo è il suo nome, dormì sette giorni e sette notti, mentre Nereo nuotava disperato in cerca delle cosine brutte, facendo domande ai pescatori.

-Avete visto le mie figlie uscire dall’acqua?
– No, anche oggi solo alghe e pezzi di plastica

E giù si  reimmergeva nelle profondità del mare, dove c’è buio pesto, sabbia, roccia e qualche lattina.

Oceanina intanto dormiva distesa nella sua buca di partoriente e sognava. Sognava di aver partorito creature speciali, bellissime, che andavano colonizzando 50 luoghi sulla terra, laddove si formano fiumi, laghi, mari interni e lagune.

Tutte portavano i segni della loro provenienza e il sigillo della madre nel terzo occhio. Tutte non potevano allontanarsi mai dall’acqua, pena la secchezza eterna.

Le vedeva in sogno tutte, le contava ed erano 50.

Le Nereidi – il parto

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Il giorno in cui furono partorite, la mamma loro non ne poteva più del babbo Nereo, che da 3 mesi non usciva più dalla grotta e stava sempre intorno a sentenziare.

Ad una battuta di lui sul mare che si stava facendo grosso gridò:

– Abbbastaaaa –

Sollevò le gonne e da lì uscirono una cinquantina di cosine brutte, di una bellezza staordinaria. Minuscoli pescetti di tanti colori che si sparsero oltre la grotta per tutto il mare.

I vicini di grotta, attoniti, tentarono di acchiapparne qualcuna, ma senza risultato.

Sparate alla velocità della luce provocarono un modesto maremoto che danneggiò le coste dell’Egeo, ma senza provocare morti.

A Nereo che si agitava con un retino per salvare le figlie la moglie ordinò:

– Fuori! Voglio dormire!

algahoja